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In un’attività professionale come quella di avvocato e consulente ci si trova ad affrontare situazioni complesse, economicamente impegnative e anche delicate e  personali. Per questo  è molto importante che, oltre alla precisione nell’analisi degli aspetti tecnici della soluzione e degli approfondimenti necessari, si crei un dialogo aperto con la persona che si rivolge a me al fine di creare un rapporto di fiducia. Per me è essenziale quindi  essere trasparente, spiegando il più possibile l’inquadramento giuridico e la valutazione del caso, le scelte fattibili, le possibilità di successo, i rischi, i costi e i tempi necessari ad affrontare la questione. Un rapporto di fiducia si riesce a d instaurare se ci si sente ascoltati e  capiti  e se vengono rispettati gli impegni e la parola data. Nello svolgimento dell’incarico affidatomi dal cliente cerco di attuare tutti questi aspetti, con coerenza e affidabilità.

Ritengo che oggi il rapporto cliente professionista debba essere caratterizzato da una maggior partecipazione dell’assistito alla strategia da intraprendere.  In questo modo  si può arrivare ad un ampliamento della visuale sulle possibili soluzioni e obiettivi da raggiungere sia con determinazione che  con collaborazione, con un approccio anche più creativo e innovativo rispetto agli strumenti classici utilizzati dai legali fino ad ora. Ho sperimentato come – privilegiare la negoziabilità e l’apertura del dialogo lasciando invece come marginale e residuale il puro attacco verso la “controparte nemica “ – consenta di avere un approccio al problema e un rapporto con il cliente che, ben lungi dal dimostrare debolezza,  permette invece di avvalersi di più risorse, di guardare lontano, di andare strategicamente oltre. Una trattativa, un dialogo possono sempre essere riaperti, trovando altre sfaccettature e connessioni.